Gay & Bisex
Da cuckold a me
di Schiavomilano
06.09.2021 |
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"Gli altri invece erano riuniti insieme nella sala di Zeus Olimpio..."
È strano per chi scrive di professione trovarsi qui.In editoria dicono che i racconti in Italia non funzionano
Ma solo perché si inventa
Non c’è bisogno di inventare la vita quando la vivi.
E poi la sintesi: oggi sono tutti troppo lunghi
Raccontano tutto nei particolari ma i particolari si devono intuire
Sono Edoardo 44 anni ottimo lavoro abito a milano
A 14 anni ho scoperto di essere cuckold cioè amavo vedere la mia
Donna con altri.
Ho avuto quattro storie di anni e sono
Sempre stato fortunato
Anche se le mie Padrone non mi hanno
Mai permesso di avvicinare gli uomini
Da un anno, dopo 10, sono single
Dentro di me è cambiato qualcosa
Sono diventato una Troia esagerata
Ho un furore che non cessa
È normale? Vado nei parchi incontro gruppi e non mi basta mai
Cosa mi sta succedendo?
Lo vorrei sapere
È normale essere così?
Sono come divorato dalla voglia
Non mi basta mai
Ogni tanto metto annunci con il mio viso come se volessi farmi scoprire
Incontro uomini che mi usano e mi piace
Mi fanno foto mi portano negli autogrill dai camionisti
E io mi sento libera
Finalmente
Di essere ciò che sono
Forse è uno sfogo ma vorrei sempre di più
Per decenni sono stato schiavo delle mie Padrone
Adesso godo in un padrone che mi faccia usare
Amo leccare i piedi amo il latte a non finire
E non finirei mai
Ho incontrato anche trans che si divertivano quanto ero Zoccola
Gli uomini si divertono a farmi le foto che non so dove vanno
Parlami, o Musa, dell’uomo versatile e scaltro che andò vagando tanto a lungo, dopo che ebbe distrutto la sacra roccaforte di Troia. Egli vide le città di molti uomini e ne conobbe i costumi: soffrì molte traversie in mare cercando di salvar la sua vita e il ritorno dei compagni. Ma neppure così i compagni li salvò, sebbene lo desiderasse e volesse. Morirono per le loro colpe e follie, quegli insensati: ché mangiavano i buoi del Sole Iperione. E il dio gli tolse il ritorno.
Tali vicende dille anche a noi, o dea figlia di Zeus, partendo da un punto qualunque della narrazione.
Allora tutti gli altri eroi che erano scampati a una morte violenta, se ne stavano a casa: erano sfuggiti alla guerra e al mare. Lui solo sospirava il ritorno e la sua donna. Lo tratteneva una ninfa sovrana, Calipso, la divina tra le dee, dentro grotte profonde, desiderando che le fosse marito per sempre.
Ma quando venne il tempo, col girare degli anni, in cui gli dei destinarono per lui che ritornasse a casa, in Itaca, nemmeno là doveva evitare travagli e prove pur trovandosi fra i suoi cari. E gli dei ne avevano pietà, tutti, all’infuori di Posidone. Era adirato, questi, contro Odisseo, non gli dava tregua, fino al giorno che avesse messo piede sulla sua terra.
Ora Posidone se n’andò tra gli Etiopi che abitano lontano, ai confini del mondo – essi sono divisi in due popoli: ci son quelli che dimorano dove tramonta il sole, e quelli che hanno le loro sedi dove sorge. Partecipava, il dio, a una ecatombe di tori e di montoni. E là sedeva a banchetto, in allegria.
Gli altri invece erano riuniti insieme nella sala di Zeus Olimpio.
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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